Salute dei bambini: emergenza sedentarietà, cosa succederà dopo la quarantena?

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Lunedì 6 aprile alle ore 21:00, sulla pagina Facebook di ECross Kids ci sarà una diretta gratuita aperta a tutti, in cui si parlerà di questo argomento e delle possibili soluzioni con il responsabile del progetto ECross Kids Luca Dutto, dottore in Scienze Motorie ed esperto in allenamento dei bambini e dei ragazzi.

"Il problema della mancanza di movimento e sport nella fasce giovani è un problema che c’era già prima dell’emergenza Covid-19, ossia prima della limitazione della libertà di muoversi e fare sport." Inizia Luca Dutto responsabile del progetto ECross Kids

"Qual’è la situazione oggi? Ma soprattutto, cosa succederà una volta che la quarantena sarà finita? - continua Luca Dutto - Educazione fisica nelle scuole poco presente, attività sportiva svolta si e no un’ora a settimana per 8 mesi all’anno, ecc.: a conti fatti le ore in cui i bambini sono impegnati in un sano esercizio fisico non sono abbastanza. Se a questo aggiungiamo uno stile di vita sempre più sedentario e orientato all’uso della tecnologia anziché al movimento, la drastica riduzione del gioco spontaneo, dei “giochi da cortile” e delle attività nei parchi rispetto a 10/15 anni fa, agli spostamenti per raggiungere la scuola che ormai avvengono prevalentemente in auto o mezzi pubblici anziché a piedi e uno stile alimentare spesso non proprio impeccabile, si può capire come la situazione non fosse delle più rosee già prima dello stop forzato a causa del coronavirus. Cosa succede ora? E soprattutto, cosa succederà quando finalmente il virus sarà sconfitto e potremo tornare alle nostre attività?"

"Purtroppo non tutti i bambini hanno la fortuna di avere un cortile spazioso o un giardino privato,- spiega Dutto - molti vivono in spazi ristretti dove praticare l’attività sportiva è davvero difficile. In questo periodo, l’attività sportiva è compromessa e a patire questa situazione sono sopratutto i più giovani. Alcune società sportive stanno provando in tutti i modi a continuare ad allenare i loro ragazzi anche da distante, mentre altre stanno facendo poco o nulla, un po’ per la difficoltà a sfruttare appieno i mezzi tecnologici, un po’ perché palestre e società sportive sono le prime a pagare i dissesti economici dovuti da questa situazione. Emerge quindi un quadro preoccupante, in cui il primo vero problema è la motivazione a muoversi e ad allenarsi. Il rischio più grande è che i ragazzi sviluppino delle abitudini negative che rischiano di durare anche dopo l’emergenza, una conseguenza naturale di un lungo periodo in cui i bambini (ma anche gli adulti) cambiano stile di vita e sperimentano abitudini che portano alla sedentarietà. Scarsa motivazione e abitudine alla sedentarietà si sommano ad un ulteriore problema, ovvero al fatto che la maggioranza delle iniziative abbia come obiettivo quello di intrattenere più che allenare i ragazzi. E non è la stessa cosa. A tal proposito, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) le fasce di età giovanili dovrebbero svolgere ogni giorno almeno un’ora di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa per promuovere e mantenere uno stato di buona salute e il peso nella norma; inoltre, sarebbe opportuno includere attività per rafforzare l’apparato muscolo-scheletrico almeno 3 volte a settimana."

Questa indicazione è solo un estratto delle indicazioni complete dell’OMG, ma leggendole sorgono due domande importanti:

1. Come posso aiutare mio figlio in questo periodo di restrizioni obbligate?
2. Cosa succederà quando l’emergenza rientrerà?
 
"Sicuramente è utile riflettere sul fatto che probabilmente l’attività sportiva in gruppo tornerà molto lentamente alla normalità: alzi la mano chi si sentirebbe sicuro a mandare il proprio figlio nei gruppi sportivi. Oppure, pensate a come il dover mantenere la distanza fra le persone (inizialmente per rispettare le disposizioni, ma poi anche per abitudine) influenzerà le relazioni. Condivisione, contatto, scambio, sono tutte azioni che torneranno ma in un futuro non così prossimo. Aiutare i ragazzi è compito dei genitori, anche quando hanno il supporto delle società sportive: serve appoggio, motivazione, interesse, stimolo verso il bambino o il ragazzo."

Ecco 10 consigli utili che si possono applicare subito per cercare di mantenere il più possibile in salute i bambini e i ragazzi, in attesa di un progressivo ritorno alla normalità.

  1. Costruite una routine quotidiana in cui inserire un momento di allenamento, anche se breve. Sono sufficienti anche solo 15/20 minuti
  2. Allenatevi insieme, oppure organizzate video chiamate o momenti di condivisione
  3. Inserite esercizi per allenare il cuore e i polmoni (resistenza) come il salto della corda o la corsa sul posto
  4. Inserite esercizi per la forza (utili a rinforzare muscoli, articolazioni e ossa) come i piegamenti sulle braccia o sulle gambe
  5. Inserite esercizi per la coordinazione come l’equilibrio o la giocoleria.
  6. Inserite esercizi di mobilità articolare
  7. Rendete divertente e stimolante ogni allenamento
  8. Fate in modo che quello che fate insieme sia allenante (cioé abbia un obiettivo) e non sia solo per passare il tempo
  9. Usate la fantasia
  10. Affidatevi ad un professionista che possa aiutarvi, un allenatore della società giovanile, se i vostri figli già fanno sport, oppure ad un istruttore qualificato specializzato nell’allenamento dei bambini

"L'appello è di non trascurare gli aspetti legati al movimento e all’abitudine a farlo: ne va del futuro dei nostri figli. Un bambino in forma è un bambino più felice ed è un bambino più in salute" conclude Luca Dutto.

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