Coronavirus: politica, economia e quotidianità aretina ostaggio dell'emergenza

. Inserito in Attualità

L'epidemia di coronavirus sta producendo ripercussioni profonde su Arezzo pur in assenza di persone contagiate nel territorio sia cittadino che provinciale. Le agende politiche si piegano alle esigenze precauzionali, associazioni di categoria e imprenditori lanciano l'allarme davanti ai primi segnali funesti per l'economia. Tanti gli eventi pubblici cancellati o adattati ad apposite linee guida, mentre si preparano iniziative dedicate proprio all'emergenza COVID-19.

L'ultima dichiarazione dell'assessore del Comune di Arezzo Lucia Tanti riguarda il rinvio delle riunioni dedicate agli incontri con educatori e famiglie. "Nessuna emergenza", precisa Tanti, "ma voglio garantire la massima partecipazione. L'obiettivo prioritario è tornare alla normalità in tempi brevissimi, ma è inutile fare incontri che sappiamo andranno quasi deserti".

"Nella prima metà di marzo erano in calendario diversi incontri promossi dall'assessorato e dedicati al confronto con gli operatori del settore educativo e le famiglie, in particolare con i comitati mensa per condividere i percorsi di formazione e informazione elaborati dal tavolo tecnico che mi ha affiancato in questi mesi.

L'obiettivo resta permettere ai protagonisti della sfida educativa (in primis i genitori) di essere aggiornati e coinvolti su temi di loro interesse. Per questa ragione ho deciso di rinviare i momenti già in calendario e di fissarli dopo una successiva valutazione che farò nella giornata di lunedì 16 marzo.

La mia volontà, infatti, è quella di garantire - in particolare alle famiglie - la massima partecipazione e questo momento obiettivamente non è il più adatto per appuntamenti destinati anche a centinaia di persone che devono stare insieme contestualmente e in un luogo chiuso. Non è quindi una decisione presa per dati emergenziali - che per fortuna non vi sono a oggi ad Arezzo - ma solo per permettere alle persone di partecipare con serenità, volentieri e nel numero più consistente possibile.

Del resto queste non sono iniziative che hanno un risvolto economico - per queste ultime credo si debba ragionare con molta accuratezza perché oltre a un'emergenza sanitaria l'Italia rischia di andare verso una crisi economica - ma hanno un importante valore legato alla partecipazione e alla diffusione di idee e progetti: meglio quindi aspettare un po' di giorni.

La partecipazione è una questione di sostanza, non di forma. Organizzare riunioni che sappiamo già in partenza non avere successo non serve, è proprio per garantirla che ho preso questa decisione".

Restando in area Palazzo Cavallo, i gruppi consiliari PD e Arezzo in Comune hanno diffuso tramite una nota i loro complimenti al personale sanitario aretino, protagonista secondo i consiglieri di opposizione di un'"ennesima prova di efficienza".

"Registriamo anche ad Arezzo, in ambito ospedaliero, un innalzamento della temperatura, per fortuna non quella corporea ma lavorativa. Tuttavia se qualcuno nutriva dei dubbi sulla tenuta della nostra struttura e sulle capacità degli ottimi professionisti che vi operano, abbiamo la sconfessione evidente di questi timori.

La sanità aretina - ma più in generale vorremmo dire quella toscana - sta rispondendo bene e con efficienza alle conseguenze indotte dalla diffusione delle notizie sul coronavirus in Italia e dai comportamenti conseguenti dei cittadini.

Vogliamo dunque ringraziare medici e infermieri del San Donato, i medici di famiglia e i pediatri, chi dirige la sanità locale, chi opera al pronto soccorso, chi nei presidi, nelle farmacie o negli uffici amministrativi. Parliamo di persone che, a dispetto di orari e impegno incrementati all'improvviso, ha dato una dimostrazione di grande dedizione mettendosi con spirito di servizio in prima linea per la tutela della salute pubblica.

Verrebbe da dire: a dispetto di chi ha combattuto (e non pare intenzionato a smettere), dai palazzi di questa città, una battaglia insistente e velleitaria contro chissà quali fantasmi che si anniderebbero, chissà poi dove, nella nostra sanità".

Targato PD inoltre il confronto con gli operatori della sanità e i cittadini fissato per mercoledì 4 marzo. Il coordinamento provinciale e quello comunale hanno organizzato un incontro per le ore 17:30 nei locali del Circolo Aurora in piazza Sant'Agostino ad Arezzo sul tema "Politiche sanitarie e diritto alla salute". "Il confronto con i medici e gli operatori della sanità", annunciano il segretario provinciale Francesco Ruscelli e quello comunale Alessandro Caneschi, "sarà il primo passo per la costituzione del Dipartimento salute del PD provinciale". Tra i prossimi appuntamenti messi in programma, anche un'iniziativa specifica sull'emergenza COVID-19

Passando al versante economico, la Coldiretti Arezzo lancia l'allarme sui danni causati dalla "psicosi irrazionale sul coronavirus", che ha già provocato un ingiustificato calo del 60% delle presenze in agriturismo secondo il monitoraggio di Terranostra Arezzo.

"Lo stato medio delle prenotazioni 2020 negli agriturismi della provincia di Arezzo alla data del 26 febbraio è pari al 50%, nell'ultima settimana le disdette delle prenotazioni sono già arrivate al 15%", spiega la presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci. "Il problema principale sarà la mancanza delle prenotazioni che solitamente arrivano fino alla fine del mese di aprile, dallo scorso venerdì i nostri operatori agrituristici non ne hanno ricevuta più alcuna. Nella migliore delle ipotesi, tra mancate prenotazioni e disdette, siamo già ad un danno che supera il 60%, anche se ce ne saranno altre. Purtroppo, ancorché il problema finisse oggi, la sensazione è che il danno non si rimedierà più per il 2020".

Nelle oltre 570 aziende agrituristiche della provincia e 9.000 posti letto, il panico generato dall'epidemia sta colpendo le prenotazioni specialmente degli stranieri, a partire dalle nazionalità quali Belgio, Olanda, Germania, Paesi Scandinavi e USA che rappresentano la maggior parte degli ospiti. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna, in strutture familiari lontano dagli affollamenti, sono forse il luogo meno pericoloso per difendersi dal contagio, fuori dalle mura domestiche.

Quello degli agriturismi è un settore vivo, dinamico e capace oggi di rispondere alla nuova domanda green degli ospiti, dal trekking al tiro con l'arco, dai percorsi culturali a quelli benessere, dagli spostamenti in bicicletta all'accoglienza dei camperisti, fino ai matrimoni con la capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo, che è fra le qualità più apprezzate, con piatti rigorosamente della tradizione preparati da cuochi contadini con mirabile maestria.

"L'associazione agrituristica Terranostra ha avviato una campagna per far conoscere le bellezze enogastronomiche dei territori lungo tutta la penisola così come nella provincia di Arezzo", illustra Castellucci, "ma è anche importante individuare da parte delle istituzioni misure di sostegno alle attività più duramente colpite attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori, nonché la proroga delle scadenze dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionale. La nostra associazione non si ferma: lunedì 2 marzo è confermato il workshop proprio dedicato a 'L'agriturismo di Campagna Amica', che si terrà alle ore 9:30 presso la Casa dell'Energia in via Leone Leoni".

La mattinata sarà struttura attraverso una tavola rotonda alla quale parteciperanno e porteranno il loro contributo enti ed istituzioni regionali e provinciali, nonché il presidente nazionale di Terranostra Diego Scaramuzza e il direttore Elisabetta Montesissa, che si concentreranno sui temi legati all'importanza della crescita e dello sviluppo della cultura dell'ospitalità rurale, del cibo del territorio, del paesaggio e della biodiversità.

"Crescere vuol dire anche incontro e confronto, riprendono quindi i momenti formativi dedicati alle aziende agrituristiche", conclude Castellucci, "considerato oggi il valore strategico che rappresentano. L'agriturismo sta assumendo un'importanza sempre maggiore nel processo di diversificazione delle attività produttive nell'agricoltura del nostro territorio, ed il suo ruolo svolge una funzione rilevante nell'integrazione dei redditi agricoli, nella salvaguardia di produzioni tipiche e nello sviluppo rurale".

La CNA aretina punta il dito su un'altra conseguenza negativa generata dall'esigenza di prevenire la diffusione del COVID-19. "I dati sono eloquenti e fanno chiarezza, se mai ce ne fosse ancora bisogno dopo le testimonianze dirette dei nostri associati dei più svariati settori sul forte impatto negativo sull'attività aziendale dell'emergenza coronavirus. Il tessuto produttivo artigiano della provincia di Arezzo registra danni che aggravano una situazione che mostrava già a gennaio segnali di difficoltà". Così si esprime Franca Binazzi, presidente della Confederazione Nazionale dell'Artigianato di Arezzo, di fronte alla fotografia dei numeri legati alla sospensione o riduzione delle attività aziendali per effetto dell'emergenza in atto.

"Dall'8 gennaio al 26 febbraio sono stati stipulati presso l'Ente Bilaterale dell'Artigianato di Arezzo ben 45 accordi sindacali finalizzati alla richiesta di interventi di integrazione salariale per 263 dipendenti, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2019. Non sorprende constatare che i settori più colpiti sono il tessile-calzature-abbigliamento con 22 accordi (50% del totale) e l'oreficeria con 12 (oltre il 25% del totale). Seguono la metalmeccanica 7, alimentari e panificazione 2, legno 1 ed estetica 1. Un dato che a livello regionale ieri ha toccato quota 274 domande.

Il punto di osservazione è quello del comparto artigiano che, non potendo beneficiare di ammortizzatori sociali ordinari come nell'industria, dispone di un Fondo ad hoc (F.S.B.A., Fondo di Solidarietà Bilaterale dell'Artigianato) che assiste attraverso forme di integrazione salariale le aziende e i dipendenti nei momenti di fermo o contrazione della produzione come stiamo registrando in questi giorni.

La gravità della situazione è tale per cui le parti sociali dell'artigianato hanno sottoscritto ieri un accordo interconfederale nazionale che introduce un ulteriore specifico intervento di integrazione del reddito pari a 20 settimane per i casi di sospensione delle attività lavorative interessate dal COVID-19 sull'intero territorio nazionale e quindi non solo le cosiddette zone rosse.

È stato chiaro fin da subito quanto fosse importante attivare interventi immediati per limitare i danni che l'emergenza sta producendo alle nostre attività, non circoscrivendo gli interventi alle sole imprese che operano nei territori sotto emergenza sanitaria. Di fronte ad una situazione che è in continua evoluzione, vanno attuate nel minor tempo possibile tutte le misure necessarie per la salvaguardia delle aziende e dei lavoratori".

Lavoro in calo, affari in picchiata. Gli effetti del coronavirus si fanno sentire sugli NCC, le auto a noleggio con conducente, che operano in Toscana: ci sono pochi turisti, continuano ad arrivare disdette di prenotazioni già confermate e mancano quelle per i prossimi mesi. E il fatturato va giù. "Va bene la cautela sanitaria, ma non si può uccidere un comparto e una categoria con il panico", è l'appello lanciato dal presidente di Azione NCC Giorgio Dell'Artino. La flessione degli affari, dopo i casi di COVID-19 registrati in Italia e in Toscana, è in media del 45% a livello nazionale. In Toscana si raggiungono punte del -60%.

"Siamo molto preoccupati dalle cancellazioni di prenotazioni già confermate ma anche dai mancati arrivi che si protrarranno anche dopo la fine dell'epidemia: nel turismo il lavoro perso non si recupera in breve tempo, perché le persone cambiano le destinazioni delle loro vacanze, preferendo Paesi dove non si registrano focolai", spiega Dell'Artino. Le disdette riguardano non solo i turisti ma anche tutte le persone che ruotano intorno alle grandi aziende, alle fiere e ai convegni, molti dei quali vengono annullati o posticipati a data da destinarsi. "Il lavoro commerciale e quello legato ai congressi sono linfa vitale durante il periodo invernale", precisa il presidente. Per questo Azione NCC chiede al governo "misure urgenti a sostegno delle piccole imprese" a partire dal blocco dei leasing e delle imposte.

Il coronavirus non va in vacanza. È per questo che il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha emanato una circolare destinata agli uffici e alle strutture ricettive della città, in modo da assicurare lo svolgimento della Fiera Antiquaria (sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo) nella massima sicurezza e serenità per tutti, in particolare per gli aretini. Le linee guida della circolare, in relazione alle precauzioni dettate dall'epidemia di COVID-19, sono chiare: stop agli espositori che provengono dalle zone rosse, indicazione alle strutture ricettive di non ospitare chi arriva dai comuni in quarantena e, nel caso, di informare gli organi preposti.

"Il Comune di Arezzo ha assunto un atteggiamento iperprudente", ha spiegato il sindaco, "e ha attivato misure di massima prevenzione. L'appuntamento della Fiera ci ha messo dinanzi alla necessità di contemperare due esigenze: la sicurezza dei cittadini (che è e rimane primaria) e la volontà di non penalizzare un settore importante per l'economia".

"La scelta fatta è stata quella di applicare restrizioni certe, soprattutto attivando controlli che possano garantire la nostra città. Ho chiesto una stretta collaborazione, non solo agli uffici comunali, affinché non vengano accolte richieste di spuntisti provenienti dai comuni focolaio. Mi appello anche al senso di responsabilità dei nostri gestori di alberghi e di ogni tipo di struttura ricettiva, ai quali è stato fornito un elenco preciso dei comuni delle zone rosse, i cui residenti non possono essere accolti. È importante e necessario che in questo momento tutti si adoperino con criterio e chiarezza di informazioni. Arezzo si conferma una città in prima linea nell'assicurare sicurezza sanitaria, e proprio in un momento in cui c'è chi preferisce non prendere posizioni forti, ho deciso di non lasciare i miei cittadini da soli dinanzi a scelte complicate, dettando una linea precisa e assumendomi le responsabilità necessarie affinché tutti possano lavorare in tranquillità".

Tags: Lucia Tanti Alessandro Ghinelli Fiera Antiquaria Partito Democratico Alessandro Caneschi Comune di Arezzo Confartigianato Franca Binazzi Francesco Ruscelli Arezzo in Comune Lidia Castellucci Coldiretti Arezzo Azione Ncc Giorgio Dell'Artino Coronavirus

Bianca Sestini

Bianca Sestini

Sono laureata in giurisprudenza e ho concluso il praticantato presso la Scuola di Giornalismo "Massimo Baldini" della Luiss di Roma. Parlo Inglese e un po' di Francese. Sono appassionata di fotografia, documentari e podcast della Bbc. Società, viaggi, cultura e scienza sono le aree che sono più curiosa di esplorare.