Una dottoranda aretina all'ESRF di Grenoble: a tu per tu con Michela La Bella

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Riattivato il sincrotrone di Grenoble. Una giovane scienziata di Arezzo è tra i primi a condurre esperimenti con l'European Synchrotron Radiation Facility.

Michela La Bella, 24enne neolaureata aretina, ha ottenuto una posizione da Phd Student presso l'ESRF - European Synchrotron Radiation Facility, uno dei tre più importanti sincrotroni al mondo. È situato in Francia, a Grenoble. Il sincrotrone, dopo un periodo di lungo shut down in cui il fascio di Raggi-X non era utilizzabile, è stato oggi riattivato e, quando sarà nuovamente abilitato all'attuazione di esperimenti, Michela sarà tra le dottorande e dottorandi, ricercatrici e ricercatori che vi avranno accesso.

"2 December 2019 - The first electrons have been injected in the new ESRF Extremely Brilliant Source storage ring according to schedule. This is an important milestone on the way to opening to the international scientific community the first high-energy fourth-generation synchrotron light source, known as EBS - Extremely Brilliant Source. It marks the successful completion of the engineering and installation of a worldwide-unique accelerator within the existing ESRF infrastructure, and the start of the commissioning phase of a brand-new generation of high-energy synchrotron". Queste le parole pubblicate dall'ESRF sulla sua pagina Facebook.

Michela, donna, scienziata e geologa, è Dottoressa in Scienze e Tecnologie Geologiche, corso di laurea magistrale presso l'Università degli Studi di Firenze. È volata da Arezzo fino in Francia, o meglio, è salita su un Flixbus risparmiando i soldi racimolati per la laurea. In Francia Michela si occupa del progetto dal titolo "Study of cement hydration and alteration using in situ nanoscale X-ray diffraction techniques", frutto di una collaborazione fra ESRF e il dipartimento dell'Università di Grenoble ISTerre.

Nella sua storia si intrecciano il tema del viaggio, compiuto da molti studenti italiani verso l'estero, e il tema di una giovane donna che desidera ottenere una carriera da scienziata. Al momento Michela, mai stanca di viaggiare, si trova a Chicago dove è stata invitata a prendere parte ad un esperimento presso il sincrotrone di Chicago, APS (Advanced photon source), ma, nonostante il fuso orario, riesce a dedicare un po' di tempo ad Arezzo24. 

Giulia: Di cosa ti stai occupando a Grenoble?

Michela La Bella:

Svolgo un dottorato, una posizione di lavoro, un Phd Student. Il mio dottorato è un progetto a metà tra l'università di Grenoble, in particolare ISTerre, e l'ESRF, centro di ricerca europeo in cui si fanno analisi sfruttando i Raggi-X. Si tratta di un acceleratore di particelle in cui i Raggi-X prodotti vengono utilizzati per fare degli esperimenti. È strutturato in beamlines, laboratori, e la beamline in cui lavoro si occupa di analizzare la struttura dei materiali. In particolare mi occupo dello studio di cementi, delle caratterizzazioni e delle reazioni che portano alla realizzazione di alcune fasi secondarie all'interno della pasta del cemento e che, di conseguenza, forniscono al cemento delle proprietà. Si studiano per cercare di creare nel futuro cementi più performanti. Le tecniche da me usate sono particolari; si parla di diffrazione 3D e di una tecnica che, quando l'ESFR sarà riattivato anche per gli esperimenti, verrà usata per la prima volta: diffrazione tomografia. È da ottobre infatti, dall'inizio del mio Phd, che mi preparo per imparare ad utilizzare queste nuove tecniche e per crearmi un background di stato dell'arte sulla chimica dei cementi.

Giulia: Cos'è che ti ha spinto a fare domanda per un PhD all'estero?

Michela La Bella: 

Ho sempre voluto fare un PhD per poi poter continuare con la carriera da ricercatrice e da scienziata. Avevo inizialmente fatto domanda all'Università degli Studi di Firenze perché mi avrebbe permesso di tenere aperto un canale di comunicazione con l'ESRF; avevo infatti già avuto la possibilità, durante la laurea magistrale, di svolgere un Εrasmus traineeship presso la struttura. Purtroppo non sono risultata idonea per Firenze ma ciò non è stato motivo di scoraggiamento, bensì una scintilla che ha acceso il fuoco della mia passione e che mi ha spinto a visionare i bandi che l'università di Grenoble aveva pubblicato.

Giulia: Come stai vivendo questa esperienza?

Michela La Bella: 

Credo che sia un'esperienza che ti arricchisce tanto, ti mette alla prova, ti apre gli occhi nei confronti di altre culture, capisci che al mondo ci sono tante altre realtà rispetto a quella che vivi e che hai sempre vissuto. La definirei un'esperienza educativa non solo a livello scientifico e a livello della mia carriera ma anche a livello morale, come crescita della persona. Si tratta però anche di un cambiamento di vita, un cambiamento che ti "costringe" a lasciare indietro qualcosa. Lasci indietro le persone e non sai come quei rapporti potrebbero mantenersi nel futuro.

Giulia: Quale pensi che sarà il tuo futuro e, soprattutto, dove?

Michela La Bella: 

Non ne sono ancora certa. Ho davanti a me un lungo e tortuoso percorso che mi porterà a dover viaggiare molto. Spostarsi è fondamentale, ti dà la possibilità di interfacciarti con altri centri di ricerca e di apprendere nuove tecniche. Ciò che sicuramente voglio augurare a me stessa è di poter continuare a fare ricerca, che sia in Italia o dall'altra parte del mondo.

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