Povertà ad Arezzo, "Disincanto": aumentano gli italiani, sempre più separati, divorziati, vedovi

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Disillusi sul fatto che si sia ridotta la povertà in Arezzo: calano gli stranieri che si rivolgono ai centri Caritas, italiani arrivati al 36%. Donne, divorziati, separati e vedovi le categorie in aumento. Arezzo 24 pubblica il rapporto "Disincanto" redatto da Caritas Arezzo sulla povertà

Dopo molti anni di osservazione e di studio dei fenomeni di povertà del territorio aretino e alla luce di quanto viene riportato nelle pagine di questo nuovo Rapporto, il sentimento che emerge, in chi ha avuto il compito di redigerlo, è quello della disillusione. 

Disincanto” è dunque il nome che la Redazione ha scelto per il Rapporto sulle povertà dell’anno 2019. Al titolo, che speriamo provochi nei lettori almeno delle reazioni di curiosità, è stato deciso di affiancare in copertina l’immagine ripetuta dell’emoticon “facepalm” rassegnata e desolata. Nella messaggistica telefonica, solitamente l’uso di queste immagini sintetizza e spiega delle risposte e degli stati d’animo facilmente comprensibili. La Redazione vuole dunque motivare il perché di queste scelte, visto che i dati generali registrati dal network Caritas nel 2018 risultano addirittura essere in leggero calo rispetto all’anno 2017 e quindi dovrebbero far sperare in una migliore situazione sociale. Difatti, nonostante alcuni strumenti pubblici di supporto economico finalizzati ad una maggiore inclusione sociale abbiano iniziato ad avere qualche effetto, possiamo dire che i fattori che hanno portato a un leggero calo delle registrazioni in Caritas non siano imputabili tanto ai  benefici delle politiche sociali pubbliche quanto a dinamiche  riguardanti proprio il sistema di registrazione delle richieste di aiuto della Caritas diocesana aretina.

E’ giusto sottolineare come nel 2018 tre Caritas parrocchiali abbiano totalmente chiuso le proprio attività e  Disincanto – Rapporto povertà 2019  come nelle zone pastorali siano state ben 8 le Caritas parrocchiali che, per vari motivi, non abbiano partecipato alla raccolta dati tramite il metodo delle schede nominali. Inoltre, il numero complessivo delle Caritas parrocchiali attive nella Diocesi di ArezzoCortona-Sansepolcro, vale a dire 39, risulta essere ancora una piccola porzione rispetto alle 245 parrocchie presenti in totale. Solo questi indicatori ci fanno dire che il numero delle persone/famiglie registrate nel 2018 avrebbe potuto essere esponenzialmente più significativo solo se ci fosse stata un’adesione responsabile alla rilevazione dei dati proposta dalla Caritas diocesana aretina. Dunque, arrivati ormai alla tredicesima pubblicazione annuale, possiamo affermare che siano ancora tanti i dati che rimangono invisibili e che siano ancora molto diffuse le povertà che rimangono sommerse, soprattutto nelle zone periferiche e di montagna del territorio diocesano.

Inoltre, di fronte a un calo delle registrazioni di stranieri, in questo Rapporto appare evidente il numero crescente di connazionali italiani, il cui dato aggregato ha superato il 36% del totale.

Altra preoccupazione che emerge è quella legata all’aumento percentuale dei separati/divorziati/vedovi, che riguarda spesso adulti di età avanzata, ma anche la presenza di oltre 1400 figli minorenni nelle famiglie che si rivolgono ai servizi della Caritas diocesana.

Siamo pertanto disillusi sul fatto che si sia ridotta la povertà in Arezzo e crediamo che ancora molto debba essere fatto per migliorare la qualità di vita di molti cittadini.

Ciononostante, riteniamo ancora indispensabile riassumere in un Rapporto annuale l’impegno diocesano nel servizio ai poveri e, non ultimo, far conoscere all’opinione pubblica i tanti bisogni sociali che quotidianamente vengono incontrati e ascoltati. Pur sentendosi disillusi e confidando ancora sulla creazione di un tavolo pubblico di confronto sui temi delle povertà, gli operatori e i volontari Caritas continuano a lavorare per una società più giusta, solidale e inclusiva attraverso il metodo della promozione umana.  Ringraziando pertanto tutti coloro che hanno permesso la pubblicazione di questa analisi sociale, la speranza è di vedere rafforzato il senso di contrasto alle povertà della comunità aretina per l’intero arco dell’anno e non solo sull’onda emotiva in alcuni mesi invernali.

Tags: Caritas rapporto povertà

Guido Albucci

Guido Albucci

Di tante passioni, di molti interessi. Curioso per predisposizione, comunicatore per inclinazione e preparazione