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domenica | 07-12-2025

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Politica

25 aprile, giorno di unione

Il 25 aprile la festa di tutti, è la festa della riconquistata libertà e della democrazia“, si legge nella nota del Pd castiglionese. “Gli stessi che oggi la denigrano o pensano di poterla far diventare qualcosa di diverso, possono farlo perché hanno libertà di pensiero, di parola e di stampa, tutte cose che sono state riottenute, dopo gli anni della dittatura, a prezzo d’ infinti lutti e di grandi sacrifici.
Per questo motivo, mentre celebriamo la festa, che quest’anno sarà una festa senza bandire e celebrazioni di piazza, facciamo appello affinché questa giornata non sia motivo di divisione.
Anche Castiglion Fiorentino ha pagato alla guerra un alto tributo di sangue e distruzioni, per questo, mentre celebriamo la ritrovata libertà, al tempo stesso ricordiamo i caduti di ieri e di oggi. Negli anni del duro conflitto e della guerra di liberazione si contarono a centinaia di migliaia i martiri e le vittime. Ai giorni nostri, sono migliaia i caduti di un’altra guerra, quella contro il covid-19. Un conflitto che, che come accadde il 25 di aprile, deve vedere tutti noi uniti in un grande impegno collettivo. Il Partito Democratico parteciperà, nei limiti imposti dalle leggi, alle manifestazioni, per riconfermare ancora una volta i valori della resistenza che rimangono a fondamento della nostra democrazia“. 

E il Gruppo Consiliare CASTIGLIONI NEL CUORE scrive:

“Oggi si ricorda il 25 aprile 1945, giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia (CLN), ordinò l’Insurrezione Generale di tutti i gruppi combattenti. 

A Milano arrivarono, in una città in sciopero, i partigiani di tutte le zone circostanti, permettendo, il 30 aprile l’ingresso delle truppe alleate in una città ormai liberata. Gli italiani si erano rialzati, si erano finalmente resi conto che non era, quella fascista, la Patria che aveva meritato il sacrificio eroico di tanti italiani dai tempi del Risorgimento. La Patria, che rinasceva dalle ceneri della guerra, si ricollegava direttamente a quegli Eroi, mossi da ideali di libertà, umanità, civiltà e fratellanza.

Grazie a queste gesta, gli italiani, si LIBERARONO, definitivamente, del giogo NAZIFASCISTA, perché come ricordano le parole di Teresio Olivelli, partigiano, ucciso a bastonate nel lager di Hersbruck: “Lottiamo giorno per giorno perché sappiamo che la libertà non può essere elargita dagli altri. Non vi sono liberatori. Solo uomini che si liberano”.

Fin qui i fatti storici, che dovrebbero, se ancora ce ne fosse la necessità, rammentarci che oggi ricorre la Festa di tutti gli italiani, ricordando quei principi che sono alla base del nostro Stato di diritto, che si riconoscono nella comunità internazionale e nei valori che ne ispirano l’operato. La Festa di chi ha creduto nella rinascita del nostro Paese e nell’Europa come fulcro di pace tra i popoli e di benessere sociale.

Allora, Festa e Liberazione due parole che dovrebbero, per tutti noi, rappresentare il valore insopprimibile della libertà, dei diritti umani, sociali, politici.

Questa celebrazione non è, dunque, soltanto una ricorrenza storica, un ricordo di fatti lontani ma è più che mai un riaffermare che, oggi come allora, c’è bisogno di donne e uomini liberi e fieri che non chinino la testa di fronte a chi, con la violenza, con il terrorismo, con il fanatismo religioso, vorrebbe farci tornare a epoche oscure, imponendoci un destino di asservimento, di terrore e di odio.

Infine, per fugare ogni dubbio, ci pare opportuno ricordare a coloro che cercano d’impossessarsi di questa celebrazione con tentativi patetici, differenti ogni anno,  cercando di sovrapporre al significato vero di questa ricorrenza altri motivi da ricordare, cosi come a chi pensa che soltanto alcune categorie di italiani abbiano l’esclusiva per tali ricordi che, “la Resistenza fu un movimento corale, ampio e variegato, difficile da racchiudere in categorie o giudizi troppo sintetici o ristretti”. Come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica, “Gli italiani che sollevarono la testa erano intellettuali, contadini e pastori, militari tornati dal fronte. C’erano antifascisti di lungo corso ed ex militanti fascisti, che si sentivano delusi e traditi. C’era tanta gente semplice, decisa a difendere il proprio territorio dai saccheggi e dalle prepotenze. La riconquista della libertà e dell’onore ne costituiva l’elemento unificante”. Questo

Ricordare quei momenti, così fondamentali per la nostra storia, è fondamentale ancora oggi soprattutto per negare ogni alibi a chi, purtroppo, sfrutta ogni incertezza, ogni attimo di difficoltà, in maniera sleale per proporre revisionismi o ripensamenti.

Oggi tutti assieme ricordiamo gli Italiani di allora che vissero quegli straordinari e drammatici momenti della nostra storia, animati da giusti ideali ed eccezionale coraggio.

BUON 25 APRILE a TUTTI”.

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